BECCA FRANCE

di Roberto Mazzetta

Non c'è dubbio che pedalare nei dintorni di Novara sia poco affaticante, la nostra pianura è un biliardo, le salite sono rare, il paesaggio, però, può essere un po’ deprimente con la monocultura risicola che ha tolto di mezzo alberi, filari, boschi e sembra che nulla debba essere più alto del riso: si salvano solo i pali della luce e i segnali stradali. Ogni tanto, quindi, il pedalatore di pianura sente il bisogno di altri panorami e così si sposta a nord, verso le montagne vincendo la pigrizia di un lungo tragitto automobilistico. La destinazione è la Val d'Aosta. La meta è la Becca France, una cima che tuttavia non raggiungeremo in bici per l'eccessiva pendenza del sentiero nel tratto finale. In macchina si passerà Aosta e presso Sarre si devierà a destra seguendo le indicazioni per Ville-sur-Sarre e Thouraz. La strada è asfaltata ma tortuosa con vari bivi e a volte un po' stretta. Lasceremo il mezzo a motore al tornante prima della frazioncina di Thouraz Dessus: c'è uno slargo e diverse paline indicatrici di percorsi escursionistici (m.1638). Noi seguiremo una larga strada interpoderale sterrata. Il primo tratto rettilineo a pendenza costante sarà nel bosco (ignoreremo il bivio a sinistra in discesa segnato dall’itinerario 9a) poi supereremo due tornanti e continueremo con pendenza meno accentuata. Un largo giro ci farà attraversare un torrentello e rientrare nel bosco di larici: altri tornanti per guadagnare quota e perdere fiato. Passeremo vicino agli alpeggi La Comba e Frumiere, quindi ancora un lungo traverso e ci troveremo paralleli al tratto iniziale ma ben più in alto. Intercetteremo più volte l'itinerario 9b che, essendo pedonale, farà in modo di evitare la strada là dove esiste un sentiero. Per noi pedalatori, ovviamente, la strada andrà benissimo. Poco prima dell'Alpe Morgnoz (paline con itinerari 8b e 8c ) svolteremo secchi a sinistra (it.8a) e continueremo in uno splendido ambiente di prateria d'alta quota in vista dell'imponente Monte Fallere. La stradina termina presso l'alpe Tsa de la Comba. Tuttavia è possibile e piacevole pedalare ancora sulla traccia badando a non seguire gli itinerari n° 10 e 11 che portano verso il basso. Dovremo stare sulla sinistra puntando ad una antenna che lasceremo alla nostra destra e cercare il sentiero 9a. Ora il consiglio è di lasciare la MTB e continuare il percorso a piedi lungo l'evidente traccia. Si salirà su una cima non nominata sulle carte (ometto di pietra a quota 2.348, un po’ più in alto della nostra meta) per ridiscendere ripidamente sul lato opposto. Seguendo il filo di cresta si risalirà fino a raggiungere la cima della Becca France a quota 2.312 m. Questa cima, oltre al notevole panorama sulla valle d' Aosta, l'imbocco delle valli di Cogne, Savarenche e Rhemes e sui massicci del Gran Paradiso, Rutor, Emilius, Grivola, ecc., è importante per la gigantesca frana che si staccò proprio dalle sue pendici nel lontano 6 luglio 1564 e che causò circa 500 vittime: fu la più grave tragedia naturale che colpì la Valle d’Aosta. E' impressionate la nicchia di distacco che evidenzia ancora oggi l'instabilità del pendio. Guardiamo, ma occhio a dove mettiamo i piedi! Con prudenza, torniamo a recuperare la fida bici pronti a goderci l'inebriante discesa. Volendo,tornati al bivio presso l’Alpe Morgnoz , potremo raggiungere l’Alpe Chesere a quota 2178 m. lungo l’itinerario 8b dove sorge la chiesetta dedicata alla Madonna delle Nevi attualmente in restauro (sett.2012). Il giro, compresa la breve deviazione alla chiesetta, è di 23 km ai quali si dovrà aggiungere il tragitto a piedi che ci impegnerà per 35/40 minuti più il ritorno. Si raccomandano freni in buono stato , se i vari alpeggi sono caricati, potrebbero esserci cani pastori che, scambiandoci per strani bovini, ci rincorreranno abbaiando. Meglio fermarsi, generalmente non sono aggressivi, annusano e se ne vanno. Un vecchio pastore mi disse che teneva sempre in tasca dei pezzi di pane per farsi amici gli abbaianti quadrupedi.