IL RU D’ARNAZ E L’ALPE SALOMON

di Roberto Mazzetta


Una pedalata che per la prima parte è decisamente poco affaticante, anzi addirittura rilassante, poi il discorso si impenna per cinque chilometri fino all’alpeggio Salomon. Un passo per volta, però, prima vediamo di capire dove siamo e fin dove arrivare con il mezzo meccanico.

La pedalata si svolge in Val d’Aosta. In macchina si raggiunge il Colle d’Arnaz o da Montjovet (Valle Centrale) o dal versante della Val d’Ayas presso Challand. Dal parcheggio del Colle inizia il nostro percorso a fianco del Ru d’Arnaz, uno dei tanti canali valdostani costruiti nei secoli passati per portare l’acqua utile ai pascoli e alle coltivazioni. Si entra subito nel bosco di vecchi castagni seguendo una stradina in falso piano. Per la verità si sarà sempre in leggera salita. Col canale alla nostra sinistra, pedalando su fondo buono, sterrato, si passa sotto una condotta forzata, subito dopo si incontra la zona delle cascate (personalmente, pur essendoci stati lunghi periodi piovosi, le ho trovate pressoché in secca). Superati piccoli strappi, il percorso si fa un po’ meno comodo: la stradina parallela al ru si fa più stretta e mossa con qualche radice affiorante che può infastidire la progressione. Boschi e prati ed ecco il villaggio di Orbeillaz che si attraversa per intero verso Challand. Prima che la strada inizi a scendere, occhio alla stradina a sinistra con cartello indicatore giallo itinerario 32 (poco visibile). Con il nostro canale al fianco e su una buona traccia, ancora tra boschi e prati ben tenuti, ci si inoltra sempre più in Val d’Ayas talvolta con la strada regionale che corre pochi metri più in basso. Poco dopo un agriturismo, la sterrata prende quota con alcune curve su fondo un po’ sconnesso per attraversare, poi, una bella pineta. Ancora qualche chilometro e, alla destra, in alto, appare il grazioso e ben conosciuto paese di Brusson. Fino ad ora si sono percorsi solo 11 chilometri. Pochi, per pedalatori tosti quali siamo. Allora, su sino a Brusson. Prima del paese si svolta sulla strada per Estoul e i Laghi Palasina che si lascia appena si incontra, alla nostra sinistra, una stradolina asfaltata ma decisamente ripida con i cartelli gialli dell’itinerario 2 per l’Alpe Salomon (m.1664). Si tratta di soli quattro chilometri tra pascoli e, successivamente, splendidi boschi di larici e abeti. L’alpe è immerso nel verde, ancora caricato e con case ristrutturate. Avremo sicuramente il fiatone e, se saremo scesi dalla bici, pazienza, il nostro onore di bikers non ne sarà minato. Il posto è ottimo per gustarsi un buon panino all’ombra di qualche albero secolare.

Il ritorno è per la stessa via. Si può effettuare una deviazione (segnalata) di pochi minuti per la sorgente di acqua ferruginosa, fresca ma dal gusto piuttosto pesante. Attenzione, nella foga di un’andatura un po’ troppo disinvolta, a non travolgere i numerosi escursionisti con bambini e cagnolini o a non incornarsi con qualche collega pedalatore. La zona del Ru d’Arlaz è molto frequentata specialmente in estate, anche per la presenza di un percorso vita, panchine e tabelloni esplicativi. In autunno, i colori di aceri, larici, castagni e noccioli regalano cromatismi indimenticabili che giustificano fermate per scattare fotografie o solo per ammirare il paesaggio: siamo pedalatori dall’animo sensibile e poco ci interessano le performance da superman. Il periodo invernale è poco consigliabile sia per l’esposizione a nord che per la presenza costante di un fitto bosco: se amate pedalare su ghiaccio e neve, allora, è il posto che fa per voi.

Si pedala per un totale di 33 chilometri.

Ovviamente si consiglia, come sempre, una mtb dai buoni freni, caschetto e un kit per eventuali forature.