UNA QUASI CLASSICA VALSESIANA

di Roberto Mazzetta

Ogni zona ha la sua escursione classica, a piedi o in bicicletta; un itinerario battuto, frequentato perché appagante; di soddisfazione o per il panorama o per l’ambiente attraversato o per la meta raggiunta.
La Val Sesia di classiche ne ha tante, innumerevoli: in verità sono più escursioni a piedi che in mtb, ma anche per i pedalatori ci sono posti che val la pena raggiungere.
Qui di seguito si propone una bella sgambata che richiede un buon allenamento e un po’ di motivazione nella parte alta dell’itinerario.
A seconda della vocazione al martirio si può, ovviamente, variare l’escursione a proprio piacimento.
Partiamo da Scopello (660m), presso il nuovo Palazzetto dello Sport in zona seggiovie per Mera. Lasciamo la vettura e montiamo in groppa alla fida bicicletta. Procediamo su asfalto in direzione Alagna fino al ponte sulla Sesia. Tenendo la destra orografica si giungerà, per sentiero e carrareccia a Piode (sentiero n.46) in alternativa si può seguire la provinciale sempre sino a Piode. Qui finisce la festa e si inizia a rampare. Seguiremo le indicazioni per l’ Alpe Meggiana: 13 chilometri di salita su sterrato, alcune volte ripido altre un po’ meno, ma tuttavia sempre pedalabile. Qui, a Meggiana, sorge un ristoro che potrebbe essere la meta finale della nostra gita. Ma sarebbe troppo comodo finire così. La proposta è la traversata fino a Mera aggirando la Cima Ometto. Non aspettatevi strade mulattiere o comodi passaggi. La ciclabilità è del tipo: bicicletta in spalla. A monte dell’alpeggio si stacca un sentierino tra pascoli e cespugli di rododendri: è l’itinerario CAI n.41 che porta al passo La Crocetta (m.1800). La direzione è, quindi, la dorsale che divide la conca di Meggiana dal versante biellese. Raggiunta la dorsale una traccia più o meno  in falso piano aggira la cima Ometto (sempre sul versante biellese, it. n.48) per portarsi , attraverso la Colma dei Lavaggi, nella conca di Mera caratterizzata dai noti impianti di risalita e da condomini spropositati per l’ambiente circostante. Noi, rapiti dal fascino della montagna e un po’ stravolti dalla faticata, non li vediamo nemmeno, non vogliamo vederli.
Ci troviamo in prossimità degli impianti Bimella e Colma: dobbiamo raggiungere Mera. Ci sono varie possibilità ma è preferibile scendere, per un tratto, lungo la pista da sci sino ad intercettare una stradina di servizio che taglia il pendio a mezza costa. La imboccheremo ovviamente verso destra in direzione Mera. Qui, per gli affamati, si aprono svariate opportunità considerata la presenza di ristoranti e bar. Con giornate serene, il paesaggio è favoloso soprattutto per la vista di Sua Maestà il Monte Rosa in tutta la sua imponenza. Da qualche anno una strada sterrata collega l’Alpe al parcheggio del Trogo. La faremo nostra. Dal Trogo sarà tutta una inebriante discesa sino a Scopello su strada asfaltata:il premio dopo tanto salire.
L’itinerario può essere effettuato anche in senso inverso:salendo da Mera e chiudendo l’anello passando da Meggiana. Cosa è meglio? Salire su sterrato e scendere su asfalto o il contrario? Ai singoli pedalatori la difficile risposta.
Il dislivello è di quasi 1200 metri, non poco. La parte problematica è quella alta, tra Meggiana e la Colma; come detto la ciclabilità è scarsa in questo tratto, anche per la presenza di cespugli, sassi, repentini cambi di pendenza. Ma noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, non siamo superman. Quando le cose si mettono troppo perigliose, scendiamo dalla bici salvando oltre che l’onore anche l’osso del collo. Lo scopo principale è passare una bella giornata in montagna, divertendoci e godendo della Natura che ci circonda. Le performances ardimentose le lasciamo agli altri.
Per far le cose con comodo si prenda in considerazione di occupare , per tutta la gita, una intera giornata.
I chilometri percorsi saranno circa 28 di sterrato, asfalto e sentieri.